Artifices. Forme e contesti ceramici
ISSN: 2785-2733
Collana di cultura materiale diretta da:
Gianluca Soricelli (Università degli Studi del Molise); Massimo Brando (Ricercatore indipendente); Fulvio Coletti (MIC – Parco Archeologico del Colosseo); Gianfranco De Rossi (Ricercatore indipendente); Francesca Diosono (Ludwig-Maximilians-Universität München – Institut für Klassische Archäologie).
La collana è dotata di un sistema di peer review.
Una collana di archeologia specializzata sulla cultura materiale non è in sé una novità, anche se è comunque rara nel panorama editoriale italiano. È probabilmente una scommessa dare valore e pubblicare in forma monografica un lavoro di individuazione, descrizione, contestualizzazione, ricerca di confronti, quello che può essere rappresentato col termine “catalogazione”. Ma è una scommessa da sostenere, perché la catalogazione di reperti come quelli ceramici è un’opera lenta, accurata, e nella mentalità corrente non economicamente sostenibile, se si pensa che il riconoscimento della forma o tipologia di un solo esemplare può richiedere anche più ore di lavoro, ed anche dopo di questo può essere ancora bisognoso di controllo o revisione. Un lavoro umile, altamente specializzato, necessario, perché parte fondamentale di ogni ricerca archeologica.
Inoltre, e chi lavora sul terreno lo sa bene, troppi interventi di archeologia urbana “di emergenza” rimangono inediti dal punto di vista della cultura materiale restituita, pur essendo la ceramica l’elemento principe per costruire le cronologie e spesso anche l’interpretazione dei contesti, anche quando questi vengono variamente resi noti. I materiali finiscono così dimenticati nei magazzini, perché non si creano incentivi e soprattutto spazi per poterli pubblicare. Ciò provoca un grave danno scientifico, perché i dati pur se disponibili non circolano e non possono essere condivisi. I materiali ingombranti e polverosi abbandonati nei magazzini devono invece tornare a parlare del loro contesto e della loro sequenza storica e ad arricchire di contenuti le informazioni raccolte sul terreno.
Purtroppo sono sempre meno i contesti ceramici oggetto di Tesi di laurea che ne delineino la cronotipologia e ne approfondiscano l’aspetto contestuale e, quando questo succede, tali studi sempre più raramente sono accolti in un progetto editoriale: questa collana vuole essere anche un luogo per dare visibilità al lavoro di giovani studiosi e non a caso con uno di essi si inaugura. Dare di nuovo dignità agli artifices: che in fondo non sono solo le persone del passato che hanno ideato e fabbricato gli oggetti, ma anche noi studiosi moderni che li abbiamo resi “parlanti”, a raccontarci l’economia, la società e quindi la storia del mondo antico a cui appartengono.
[Il Comitato scientifico della collana Artifices. Forme e contesti ceramici]