L'opera di Cleomene Marini (1853-1917) e la cultura artistica italiana dei primi decenni postunitari
Edoardo Cosentino
Centro Studi Ercole Nardi
2018, 240 pp., ill. col. e bn.
Copertina brossura filo refe 21 x 29,7 cm
ISBN: 9788899847050
- Materia
- Storia dell'Arte
- Anno
- 2018
- Pagine
- 240
- Copertina
- Brossura
- Larghezza
- 21 cm
- Altezza
- 30 cm
- Peso
- 1.000 kg
Il volume cerca di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione dell’opera di un artista, Cleomene Marini (1853-1917), e contemporaneamente di approfondire alcuni aspetti – ancora oggi poco studiati come risulta dalla letteratura scientifica sull’argomento – di una fase fondamentale della cultura artistica della seconda metà dell’Ottocento, quella dei primi decenni dopo l’Unità d’Italia. È il periodo in cui la borghesia più illuminata e progressista, arrivata al potere, diventa classe dirigente e si trova di fronte ad una duplice sfida: da una parte costruire il nuovo Stato unitario, dall’altra dare forma ad una nuova società modellata secondo gli ideali del liberismo, dello sviluppo economico, del progresso sociale e culturale.
Introduzione;
Dall’ideazione dei simboli del nuovo Stato italiano, all’affermarsi di una nuova concezione della formazione e del fare artistico legata alla produzione industriale;
Capitolo primo: LA FORMAZIONE ALL’ ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA: l’insegnamento artistico tra continuità e innovazione; 1.1. La tradizione culturale e artistica dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; 1.2. Il percorso didattico; 1.3. Gli insegnanti;
Capitolo secondo: LA PARTECIPAZIONE AI GRANDI CONCORSI PER ROMA CAPITALE: la costruzione dei simboli del nuovo Stato unitario; 2.1. La collaborazione con l’architetto Guglielmo Calderini e i progetti per il Monumento a Vittorio Emanuele II e per il Palazzo di Giustizia a Roma; 2.2. La concezione dell’apparato decorativo simbolico delle architetture e il ruolo dell’esperto di ornato; 2.3. I modelli figurativi e i riferimenti alle teorie e alle opere dell’architetto G. Semper;
Capitolo terzo: L’INSEGNAMENTO ALLA SCUOLA DI ARTI DECORATIVE DI FIRENZE: il grande progetto di riforma della formazione artistica; 3.1. La nascita di un nuovo modello di formazione artistica: il progetto di riforma semperiano degli anni ‘50; 3.2. Le nuove scuole di arte applicata in Europa e in Italia: l’attuazione del modello semperiano e il ritardo e le difficoltà delle esperienze italiane; 3.3. La Scuola di Arti Decorative ed Industriali di Firenze e il Corso di Ornato e Figura: un progetto culturale, artistico ed economico di successo della borghesia “illuminata” fiorentina;
Capitolo quarto: LA PRODUZIONE ARTISTICA TRA COMMITTENZA PRIVATA E PUBBLICA, TRA ARTE E INDUSTRIA: la nascita di una nuova figura professionale, il futuro designer; 4.1. Una produzione artistica itinerante tra Perugia, Firenze, Parma e diversificata in diversi ambiti, dalla decorazione architettonica a quella pittorica, al disegno di manufatti artistico industriali; 4.2. Una committenza illuminata di principi, politici, imprenditori, intellettuali e artisti, espressione della nuova classe dirigente al potere; 4.3. L’opera principale per una committenza privata: la decorazione pittorica di alcune sale di Villa Montesca a Città di Castello dei baroni Giulio e Leopoldo Franchetti e la reinterpretazione del sistema decorativo della grottesca rinascimentale; 4.4. L’opera principale per una committenza pubblica: la decorazione pittorica del Salone degli Sportelli del Palazzo delle Poste a Parma e il nuovo stile Liberty;
Cronologia della vita e delle opere;
Apparati;
Bibliografia.